ARGOMENTI TRATTATI

1. [Governance multilivello e coordinamento istituzionale]

2. [Semplificazione per attrarre investimenti esteri]

3. [Stabilità amministrativa e continuità strategica]

4. [Politiche pubbliche orientate ai bisogni reali]

5. [Accordi pubblico-privato trasparenti e generativi]

6. [Politiche abilitanti per le economie locali]

7. [Digitalizzazione e tracciabilità delle procedure]

8. [Gestione del rischio amministrativo]

9. [Ruolo della Legge per Roma Capitale]

10. [Valutazione dell’impatto pubblico degli investimenti]

La governance multilivello supera la frammentazione istituzionale attraverso cabine di regia interistituzionali tra Comune, Municipi, Città Metropolitana e Regione, mentre la semplificazione burocratica con sportello unico, fast-track per progetti strategici e digitalizzazione delle procedure riduce la complessità amministrativa e attrae investimenti esteri, garantendo continuità operativa oltre i cicli politici attraverso piani strategici decennali e fondi vincolati.

Politiche pubbliche orientate ai bisogni reali emergono da indicatori multidimensionali e piattaforme di feedback cittadino, supportate da accordi pubblico-privato trasparenti con ritorno misurabile per il territorio e da strumenti abilitanti per micro-imprese e reti civiche che rendono la rigenerazione urbana occasione di sviluppo economico inclusivo, mentre la digitalizzazione con blockchain per concessioni garantisce tracciabilità e fiducia.

La valorizzazione della Legge per Roma Capitale aumenta l'autonomia fiscale e operativa nei processi di trasformazione, integrata da sistemi oggettivi di valutazione dell'impatto urbano e sociale degli investimenti privati che favoriscono distribuzione equa dei benefici, con standard procedurali e tempi certi che riducono il rischio amministrativo senza sacrificare legalità e qualità del processo decisionale.

  • Quali strumenti di coordinamento tra Comune, Municipi, Città Metropolitana e Regione possono migliorare l’efficacia delle politiche urbane, riducendo la frammentazione delle competenze e favorendo una visione unitaria della città?

    Richiede modelli chiari di cabina di regia interistituzionale e razionalizzazione degli strumenti decisionali.

  • Quali strumenti normativi e organizzativi possono essere attivati per ridurre la complessità burocratica e facilitare l’ingresso di investimenti esteri in ambiti strategici come rigenerazione urbana, housing e infrastrutture verdi?

    Esempi: sportello unico, fast-track per progetti strategici, accordi quadro trasparenti e digitalizzazione dei procedimenti.

  • In che modo si può garantire la continuità operativa delle strategie urbane oltre i cicli politici, rendendo affidabili i percorsi di trasformazione per gli investitori, i cittadini e le imprese locali?

    Strumenti possibili: piani strategici decennali, fondi vincolati, osservatori indipendenti e partenariati a lungo termine.

  • Quali meccanismi di analisi e valutazione possono permettere alle politiche urbane di rispondere meglio ai bisogni reali della popolazione, nei settori prioritari come mobilità, sanità, servizi di prossimità e accesso all’abitare?

    Strumenti: indicatori multidimensionali, analisi territoriale disaggregata, piattaforme di feedback dei cittadini.

  • Quali forme contrattuali e dispositivi amministrativi possono rafforzare la fiducia tra attori pubblici e privati, valorizzando l’impatto delle collaborazioni sulla qualità della vita urbana e la competitività della città?

    Focus su accordi programmatici, patti territoriali e piani attuativi con ritorno misurabile per il territorio.

  • Come possono le politiche pubbliche supportare l’attivazione di micro-imprese, reti civiche e iniziative locali, rendendo la rigenerazione urbana anche un’occasione di sviluppo economico inclusivo?

    Soluzioni: micro-finanza urbana, incubatori civici, bandi accessibili con supporto tecnico e linguaggio semplificato.

  • Quali strumenti digitali possono migliorare la trasparenza, la tracciabilità e l’efficienza delle pratiche urbanistiche e edilizie, riducendo i tempi e aumentando la fiducia degli operatori economici?

    Esempi: fascicolo digitale dell’intervento, blockchain per concessioni, tracciabilità dei flussi autorizzativi.

  • Quali policy possono ridurre i rischi amministrativi (tempi lunghi, cambi interpretativi, contenziosi) nei progetti di trasformazione urbana, senza sacrificare la legalità e la qualità del processo?

    Metodi: standard procedurali, tempi certi, contratti-tipo e task force interdisciplinari di supporto.

  • Quali aspetti della Legge per Roma Capitale potrebbero essere valorizzati o aggiornati per sostenere una maggiore autonomia fiscale, amministrativa e operativa nei processi di trasformazione urbana?

    Analisi comparativa con altre capitali europee, valorizzazione delle deleghe esistenti e proposta di aggiornamento mirato.

  • Come possono essere costruiti sistemi oggettivi di valutazione dell’impatto urbano e sociale degli investimenti privati, per favorire una distribuzione equa dei benefici sul territorio?

    Proposte: griglie di impatto condivise, premi regolativi per chi supera soglie qualitative, osservatori urbani indipendenti.

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